mercoledì 28 marzo 2012

Gli abitanti degli appennini, quarto appuntamento a Porta Galliera con "l'Acqua tra passato e futuro"

Dopo il tutto esaurito delle prime 3 serate, proseguono le lezioni del corso di formazione storico naturalistica organizzato a Bologna dai circoli Legambiente Setta Samoggia Reno, ImolaMedicina e Legambiente Turismo in collaborazione con Volabo e il Museo del Patrimonio Industriale e con il patrocinio del Comune di Bologna.

Nella quarta lezione, mercoledì 28 marzo alle 18:30 a Porta Galliera in Piazza XX Settembre 7 a Bologna si parlerà della fauna della provincia di Bologna: da quella autoctona a quella migrata nel nostro territorio e principi di comportamento corretto nei confronti degli animali.

Le lezioni alla scoperta del territorio della provincia di Bologna proseguiranno ogni mercoledì sera fino a Giugno: dai paesaggi montani, alla storia delle città, la flora, la fauna, le vie di comunicazione, i manufatti idraulici (acquedotti, chiuse, mulini e canali). Seguiranno poi le escursioni direttamente “sul campo”.

Il corso fa parte di un ciclo di iniziative realizzate dai circoli Legambiente Setta Samoggia Reno, ImolaMedicina e Legambiente Turismo che prevede una serie appuntamenti pubblici (conferenze, incontri, mostre fotografiche, visite guidate) sui temi legati all'acqua: fonte vitale per le attività umane, via di comunicazione, paesaggi ricchi di storia e natura. Un progetto che mira a recuperare la storia e le eredità dei territori della provincia di Bologna e soprattutto il legame tra uomo e risorsa idrica.

Riscoprire la storia, recuperare l'identità dei luoghi, è infatti un ottimo strumento per coinvolgere i cittadini nel ripensamento dei territori in cui vivono, per renderli più vivibili e partecipati.

Con questo progetto Legambiente intende proseguire l'azione intrapresa negli ultimi anni, con la realizzazione di materiali informativi, visite guidate, mostre e altre iniziative di valorizzazione che facciano scoprire, o meglio riscoprire, a turisti e cittadini l'immenso patrimonio storico, culturale e naturalistico rappresentato dalle vie d'acqua e dai manufatti idraulici.

Per informazioni: www.legambienteonline.it l'intero set fotografico delle serate è visibile nella galleria fotografica del sito

giovedì 15 marzo 2012

Legambiente presenta a Imola "The Cove"

Dopo il successo della proiezione di Food Inc, che ha letteralmente riempito la sala, prosegue a Imola l'appuntamento con l'Environment Film Festival, la rassegna di film a tema ambientale organizzata da Legambiente ImolaMedicina presso AICS, in Via Galeati 6.

Martedì 20 Marzo alle 21 verrà proiettato “The Cove”, un film denuncia, vincitore del premio oscar 2010 per i documentari, che svela cosa si cela dietro ai parchi acquatici e alla caccia ai cetacei.

Chi non ha mai sperato, a bordo di un traghetto, di veder emergere dal mare una coppia di delfini? Chi non si è entusiasmato a vederli nelle piscine di un delfinario? Chi conosce veramente la vita di un delfino? A quest'ultima domanda, da oggi, sapremo dare una risposta che ci renderà senz'altro più tristi.

Un eco-film che svela il motivo per cui forse, dal traghetto, avvistiamo di rado questi splendidi cetacei perché finiscono ad esibirsi in piscine di parchi acquatici. The Cove è stata ribattezzata una laguna sulle coste di Taiji, un parco nazionale che si trova in Giappone, un luogo paradisiaco dove però accade qualcosa di agghiacciante. Qui, per sei mesi all'anno, da aprile a settembre, si danno appuntamento i cacciatori di cetacei riuscendo ad accaparrarsi ben 23 mila delfini. Pesca illegale? In realtà sì, anche se a consentirla è l'assurda legislazione della International Whaling Commission. Qui arrivano, qui li catturano per portarli in Occidente, molto spesso in vasche o megapiscine per farli esibire, oppure li macellano, per venderne la carne sui mercati giapponesi e non solo.

Il documentario nasce dall'interesse di
Ric O'Barry, addestratore di delfini, tra cui il celebre Flipper televisivo degli anni '60. In seguito alla vita a contatto con i delfini, Ric si è reso conto di ciò che si celava dietro al business della cattura dei delfini ed è perciò diventato uno dei più strenui difensori della necessità di tutelare questi mammiferi, lasciandoli liberi di nuotare nell'oceano. Quello di Louie Psihoyos, famoso fotografo, è un film importante, ben girato, incalzante, emozionante, struggente e illuminante sulla stupidità umana, che di certo non lascerà indifferente nessuno.

Il film è in realtà una sorta di “spy story”, soprattutto per le rigide misure di sicurezza che impediscono di documentare la caccia ai delfini. Soltanto alcuni ecologisti, ribattezzati “gli Ocean's eleven”, che poi sarebbe il team costituito dal regista, hanno trovato il modo, attraverso strategici appostamenti, di scoprire cosa accade nel terribile covo così da renderne testimonianza.

venerdì 9 marzo 2012

Ogm, sicurezza alimentare, cibo sano: Legambiente presenta a Imola il documentario “Food inc” sul sistema agroalimentare

Prosegue a Imola l'appuntamento con l'Environment Film Festival, la rassegna di film a tema ambientale organizzata da Legambiente ImolaMedicina presso AICS, in Via Galeati 6.

Martedì 13 Marzo alle 21 verrà proiettato il documentario “Food Inc” in cui il filmaker Robert Kenner solleva il velo sull'industria agroalimentare americana, evidenziando un mondo altamente meccanizzato che è stato finora tenuto nascosto ai consumatori. La catena agroalimentare è controllata da una manciata di aziende che spesso pensano più al profitto che alla salute dei cittadini, alle condizioni di vita degli agricoltori, alla sicurezza dei lavoratori o all'ambiente.

Il documentario presenta interviste a esperti come Eric Schlosser (giornalista investigativo, autore di “Fast Food Nation”), Michael Pollan (autore del libro “Il dilemma dell'onnivoro. Cosa si nasconde dietro quello che mangiamo”) assieme a imprenditori e agricoltori che hanno a cuore la salute dell'ecosistema come il produttore biologico Gary Hirshberg e l'agricoltore/conferenziere Joel Salatin della fattoria Polyface Farms. Il documentario mostra come vengono prodotti polli più grandi e in meno tempo, costolette di maiale “perfette”, semi di soia resistenti agli erbicidi, pomodori che non vanno a male, ma anche infezioni da batteri che colpiscono ogni anno decine di migliaia di consumatori, viene utilizzata manodopera immigrata (spesso irregolare) in condizioni lavorative disumane, senza tutela sanitaria e sindacale. Aumenta esponenzialmente il numero di persone obese, soprattutto tra i bambini, e nuovi casi di diabete si diffondono a livelli epidemici. Vengono addirittura approvate leggi che rendono illegale criticare il cibo prodotto in maniera industriale, rendendo sempre più difficile raccontare i problemi per la salute dei consumatori americani causati dal cibo, e sono fortissime le pressioni delle lobby agroindustriali per bloccare i regolamenti che impongono di indicare in etichetta la provenienza dei cibi, la presenza di ogm, ormoni, additivi.

Viene però evidenziato come sia possibile un modello agroindustriale diverso, attento all'ecosistema, più rispettoso delle risorse e delle persone, e soprattutto più salutare. E viene spiegato il grande potere che hanno i consumatori per chiedere cibo buono: ognuno può “votare” per avere un cibo salutare, ogni volta che fa la spesa.

Food Inc, svela realtà sorprendenti sul sistema agroalimentare americano, ma anche i rischi che tale modello rappresenta per noi, perché quel modello produttivo che si è affermato negli Stati Uniti, anche da noi è “dietro l'angolo”, e forse anche più vicino. Un documentario “di avvertimento” sui rischi per la salute e per l'intero ecosistema e sulla necessità invece di puntare sulle produzioni tipiche, sui prodotti locali, sul rispetto per i consumatori, gli animali e l'ecosistema.

giovedì 8 marzo 2012

Tutto esaurito a Porta Galliera per la prima serata con "l'acqua tra passato e futuro"

Tutto esaurito alla prima serata del corso di formazione storico naturalistica organizzata a Bologna dai circoli Legambiente Setta Samoggia Reno, ImolaMedicina e Legambiente Turismo in collaborazione con Volabo e il Museo del Patrimonio Industriale e con il patrocinio del Comune di Bologna.

La prima lezione tenuta da Michela Bergamini sul ciclo dell'acqua ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e attento, che ha “impegnato” per quasi 3 ore la docente con molte domande sul percorso dell'acqua dolce, dai potabilizzatori ai sistemi di depurazione, dalle normative ai consigli su un corretto uso dell'acqua potabile.

Le lezioni alla scoperta del territorio della provincia di Bologna proseguiranno ogni mercoledì sera fino a Giugno: dai paesaggi montani, alla storia delle città, la flora, la fauna, le vie di comunicazione, i manufatti idraulici (acquedotti, chiuse, mulini e canali). Seguiranno poi le escursioni direttamente “sul campo”.

Il corso fa parte di un ciclo di iniziative realizzate dai circoli Legambiente Setta Samoggia Reno, ImolaMedicina e Legambiente Turismo che prevede una serie appuntamenti pubblici (conferenze, incontri, mostre fotografiche, visite guidate) sui temi legati all'acqua: fonte vitale per le attività umane, via di comunicazione, paesaggi ricchi di storia e natura. Un progetto che mira a recuperare la storia e le eredità dei territori della provincia di Bologna e soprattutto il legame tra uomo e risorsa idrica.

Riscoprire la storia, recuperare l'identità dei luoghi, è infatti un ottimo strumento per coinvolgere i cittadini nel ripensamento dei territori in cui vivono, per renderli più vivibili e partecipati. Con questo progetto Legambiente intende proseguire l'azione intrapresa negli ultimi anni, con la realizzazione di materiali informativi, visite guidate, mostre e altre iniziative di valorizzazione che facciano scoprire, o meglio riscoprire, a turisti e cittadini l'immenso patrimonio storico/culturale/naturalistico rappresentato dalle vie d'acqua e dai manufatti idraulici.

Per informazioni: www.legambienteonline.it alcune delle fotografie della serata sono visibili nella galleria fotografica del sito.