domenica 22 gennaio 2012

Piccoli boschi crescono

Fino  alla seconda guerra mondiale, Fusignano (in provincia di Ravenna) era conosciuta soprattutto per il suo grande bosco, un parco nobiliare di circa 30 ettari che sorgeva alle spalle del "Castello", il palazzo dei Marchesi Calcagnini.

Il Bosco storico, distrutto definitivamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, è però ben presente nella memoria dei cittadini Fusignanesi. Questi, soprattutto i più anziani o coloro che si interessano delle vicende antiche del loro territorio, lo ricordano per motivi diversi. Chi lo associa alla presenza dei Marchesi Calcagnini d’Este che con il loro palazzo e l’annesso Giardino contribuivano a caratterizzare in maniera apprezzabile la cittadina stessa. Non a caso, sia l’edificio che diversi scorci del Parco - Giardino venivano citati con orgoglio e ricorrevano in numerose cartoline; qualcuna delle quali ancora reperibili nelle raccolte più accurate. C’è anche chi lo ricorda perché durante il periodo bellico il legname fornito dai suoi alberi costituiva una fonte di sopravvivenza e di sostentamento. 

Alcuni anni fa, Legambiente, con l’ausilio del WWF di Ravenna e dello studio di architettura Arc Lab, nel quadro della sua iniziativa tesa ad esaltare i valori culturali, e l’Amministrazione Comunale guidata dai ricordi e dall’amore della sua gente verso questo pezzetto di storia del paese hanno unito le loro forze nel progetto di ricostituzione di un bosco nel territorio di Fusignano, realizzando un'area di riequilibrio ecologico di circa un ettaro in prossimità del Canale dei Mulini con 1200 alberi e 2300 arbusti che nel corso degli anni ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio bosco, sebbene molto più piccolo di quello originale...

Magari prossimamente faremo un reportage anche sul bosco di Fusignano, ma oggi vogliamo parlarvi di un  "altro" bosco, quello storico... 

Esiste infatti ancora a Fusignano, nei pressi del Bar Giardino, una delle piante originarie del bosco, un'acacia spinosa (o spino di giuda, o  Gleditsia triacantos per i precisini) che ha più di 100 anni di vita.

Alcuni  giorni fa, la pianta si presentava con numerosi baccelli, pronti a dar vita a nuove piante... ne abbiamo raccolto uno e lo abbiamo piantanto...  risultato? Beh, per ora eccolo qui... Un altro piccolo pezzo di bosco storico che si perpetua... (incrociate le dita!). Se passate da quelle parti, raccogliete anche voi un baccello  e piantatelo (dopo averlo tenuto a bagno in acqua tiepida per un paio di giorni) 

P.S. L'acacia spinosa può riprodursi anche per talea... in pratica significa tagliare un rametto e piantarlo... (ovviamente sarebbe stato un delitto mettersi a tagliare un rametto da una pianta storica, abbiamo  preferito raccogliere un baccello). La cosa particolare nella riproduzione per talea è che mentre la pianta nata dai semi è una pianta  nuova, quella che si sviluppa per talea è geneticamente identica a quella originaria, sostanzialmente una sorta di clone, comprese eventuali malattie, acciacchi dovuti all'età ecc, ecc.